MILES GLORIOSUS PRODUCTIONS

 

PRESENTA

  

L’ASSEDIO DI TORINO 1706

 

(libero adattamento da eventi e personaggi storici con giocatori improbabili…)

 

Questo e' il battle-report del mega-game realizzato dal Miles Gloriosus a Roma il 22 ottobre 2006 nei locali della sede del club in occasione del tricentenario dall'evento storico. Il tavolo dalle dimensioni di 3,6 m. x 1,8 m. rappresenta la periferia nord della citta di Torino e il terreno dello scontro. Lo scenario si e svolto nell'arco di tutta la giornata e ha visto impegnate numerose divisioni rappresentate da circa 4.500 miniature Baccus su 400 basi.

 

 Per maggiori dettagli (fogli comando, illustrazioni, antefatto storico, etc.) potete scaricare

qui il bellissimo libro realizzato, per l'occasione, dal Miles. 


Il Consiglio di Guerra borbonico aveva lasciato perplessi alcuni dei partecipanti, a partire dal Principe d’Orleans che non ne condivideva le decisioni assunte.

 

Nessuno avrebbe però mai immaginato ciò che le truppe borboniche videro la mattina del 7 settembre: gli imperiali erano schierati a battaglia contro il lato nord dello schieramento francese! L’orizzonte era una linea ininterrotta di baionette che avanzavano a passo cadenzato verso le trincee francesi.

 

La sveglia suonò insieme all’allarme e migliaia di fanti francesi, irlandesi, spagnoli, italiani, bavaresi, tedeschi si lanciarono fuori dalle fredde tende per raggiungere il luogo di schieramento dei propri battaglioni.

 

Il Principe d’Orleans approntò subito una prima salda linea di battaglioni di fanteria lungo la sottile linea delle trincee (con le divisioni D’Estaing e Saint Fremont), facendo affluire altre brigate in seconda linea (le divisioni franco-bavaresi del Gevaudon e del Grimaldi) e disponendo le divisioni di cavalleria in profondità sino al campo francese e alla chiesa della Madonna di Campagna per far fronte ad ogni evenienza (divisioni de Crequi, Caraman e Villeroy).

L’indispensabile caposaldo rappresentato dal Castello di Lucento, a protezione del ponte sulla Dora Riparia che costituiva l’unica via di collegamento con il settore comandato dal de La Feuillade, venne affidato al generale Berwick  e alla sua brigata irlandese, rafforzata da 5 reggimenti di dragoni appiedati inviati dal de La Feuillade (a loro volta in attesa di altri 5 reggimenti di dragoni in arrivo attraverso il ponte al comando di St. Micaud.

 

Al de La Feuillade, in accordo con quanto stabilito nel piano di battaglia, venne rinnovato l’ordine di investire energicamente Torino, con tutto il parco di artiglieria disponibile comandato da d’Houville, la divisione della Guardia del Marsin e la brigata spagnola di Valdes-Fuentes, per ottenerne la capitolazione prima che la marea imperiale potesse travolgere le difese avanzate. In questa azione la divisione di Marsin doveva essere sostenuta attivamente dalla divisione dell’Albergotti, nel frattempo arrivata dal settore oltre il Po.

 

Sull’altro lato Eugenio e Vittorio Amedeo optarono per una forte concentrazione di truppe sulla loro ala sinistra con in prima linea la divisione prussiana, rafforzata da una brigata di granatieri austriaci, di Leopoldo d’Anhalt. Tale divisione era supportata alle spalle dalla Divisione di cavalleria Marchese di Langallerie. Al centro dello schieramento erano disposte le divisioni del Principe Wurttenberg e, di fronte al settore del Castello di Lucento, la divisione del Principe di Sassonia Gotha. In riserva erano disposte, su più linee, le tre possenti divisioni di cavalleria del Principe d'Assia D'Armstadt e la Divisione del Marchese Visconti.

A Torino il conte Daun, chiamato "il carapace" per la sua abilità nel disporsi a difesa, ed il conte Solaro della Margherita dovevano tentare di resistere con la guarnigione piemontese agli assalti contro la cittadella di Torino e le fortificazioni del Borgo del Pallone.

 

La giornata si apre con un nutritissimo scambio di colpi di artiglieria tra la guarnigione di Torino e gli assedianti francesi, preludio ad un assalto in massa da parte della Guardia franco-spagnola. La devastazione è grande su entrambi i fronti, ma la scarsità di polvere da sparo costringe i piemontesi ad affievolire gradualmente l’intensità del fuoco e a rendere così meno efficace il fuoco di controbatteria.

 

Sul lato opposto del campo di battaglia Eugenio apre le ostilità con il fuoco di una batteria di cannoni medi posizionata di fronte la linea francese in posizione sopraelevata rispetto le avanzanti linee imperiali. Lo scontro si fa presto violentissimo intorno alla cascina Arbandi e alla linea delle trincee gallo-ispane, gli imperiali vengono respinti più volte con gravi perdite tra le divisioni di prima linea austriache, hessiane e palatinali.

 

I prussiani d'altrocanto non sembrano avere sorte migliore. Sull’ala destra una forte divisione imperiale su più brigate investe il castello di Lucento, rafforzato nel frattempo dall’arrivo di nuove truppe francesi, intorno al quale si svolge un sanguinosissimo scontro. Per il momento la linea francese sembra tenere nonostante la forte pressione imperiale, che non riesce a sfruttare a pieno la propria superiorità numerica in un fronte molto ristretto.

 

Improvvisamente un forte boato annuncia una svolta nella lunga, faticosa e mortale lotta ingaggiata tra i minatori dei diversi eserciti intorno a Torino: una mina francese esplode sotto il bastione centrale della Cittadella facendolo collassare! Un hurrà parte dalle linee francesi e segna l’avvio dell’attacco all’arma bianca da parte della Guardia, in sostegno della quale sono stati inviati i dragoni del St. Micaud. Una contromina piemontese, poco dopo, fa saltare una seconda mina scavata dai francesi.

 

Sulla linea principale lo scontro è violentissimo. Granatieri e prussiani riescono a sloggiare i francesi da un tratto di trincea e le fortificazioni della cascina Arbandi sono aspramente contese, con i francesi che iniziano a sentire la pressione crescente. Le forti perdite da entrambi i lati fanno crollare il morale alla divisione imperiale al centro e a quella francese del D’Estaing, ma i varchi apertisi non riescono ad essere sfruttati dalle cavallerie, quella borbonica troppo indietro, quella imperiale ostacolata nel movimento dal rifluire dei battaglioni in rotta. E’ in questo momento di stallo che una seconda mina francese determina il collasso del settore centrale delle mura a protezione del Borgo del Pallone, la cui decimata guarnigione rifluisce in disordine dentro Torino.

 

Sotto la Cittadella la guardia francese impegna gli esausti battaglioni piemontesi la cui artiglieria è oramai virtualmente ridotta la silenzio: dopo un’ora di scontro all’arma bianca Torino è francese! Le linee imperiali, la cui costante pressione poteva finalmente riuscire ad avere ragione della resistenza borbonica e permettere così alle divisioni di cavalleria di dilagare oltre le linee gallo-ispane, capiscono che ogni ulteriore sforzo sarebbe vano… Dopo 5 ore di furiosa battaglia Eugenio ordina la ritirata. Torino, e con essa il Ducato Sabaudo, la dinastia dei Savoia e l’intera Italia settentrionale, sono nelle mani di Luigi XIV° di Francia! Da oggi la Guerra di Successione per il trono di Spagna sarà una questione che potrà risolversi esclusivamente sul fronte renano.

 

Per l’Italia si apre un lungo periodo di predominio francese che durerà oltre due secoli e terminerà solo con la Prima Guerra Mondiale, vinta dall’Italia (unita in confederazione sotto la guida dei Borbone di Napoli) al fianco delle Potenze Centrali.

Vittorio Amedeo II° fuggirà su una nave da Genova per un lungo esilio in Inghilterra. La sua dinastia si estinguerà con la sua morte e dei Savoia rimarrà solo il ricordo (con l’eccezione del ramo Savoia-Soissons che Eugenio perpetuerà all’interno dell’Impero asburgico e che fornirà una lunga serie di generali alle armi austriache).

 

La Storia è uno strano affare: un dado fortunato in più e forse oggi la capitale del Regno (o, chissà, della Repubblica) d’Italia sarebbe Torino e non Roma…!!!

Il terreno dello scontro e gli schieramenti iniziali

 

 

Ordini di battaglia

IMPERIALI

(Piemontesi-Austriaci-Sassoni-Prussiani)

 

Principe Eugenio di Savoia

(Comandante in Capo)

Brigata Coppe (Palatinato e Hessen-Kassel)

Divisione Artiglieria media

 

Vittorio Amedeo II, duca di Savoia

(Comandante Alleato)

Divisione Principe di Sassonia Gotha

(austro-sassoni-prussiani)

Principe Leopoldo d'Anhalt (austro-prussiani)

Divisione Principe di Wurttemberg (austriaci)

Divisione di cavalleria Marchese di Langallerie (austro-piemontesi-imperiali)

Divisione di cavalleria Marchese Visconti

(austro-piemontesi)

Divisione Barone Rehbinder

Brigata Effern (Palatinato e Hessen-Kassel)

Divisione di cavalleria Principe d'Assia D'Armstadt

 

Conte Daun

(Comando di Torino)

Guanigione di Torino - Conte Daun (piemontesi)

Artiglieria della cittadella - Conte Solaro della

Margherita (austro-piemontesi)

FRANCESI

(franco-spagnoli-bavaresi)

 

Principe D'Orleans

(Comandante in Capo)

Divisione di cavalleria Caraman

(franco-spagnoli-bavaresi),

Divisione di cavalleria De Crequi

(franco-spagnoli-bavaresi)

 

Marchese de La Feuillade

(Comandante in seconda)

Divisione Grimaldi (franco-bavaresi)

Divisione Gevaudon (franco-bavaresi)

Divisione di cavalleria del Villeroy (franco-bavaresi)

Divisione D'Estaing (franco spagnoli)

Divisione Saint Fremont (franco-spagnoli)

Divisione Marsin (Guardia)

Divisione Berwick

Divisione Artiglieria D'Houville (franco-spagnoli)

Divisione Albergotti (francesi)

Brigata Valdes-Fuentes (spagnoli)

Brigata Dragoni St. Micaud (francesi)

Le immagini

 


Un bastione della cittadella esplode grazie
ad una mina francese e apre un varco
tra le mura di Torino


Le divisioni francesi si lanciano verso
la breccia aperta


Una seconda mina francese fa saltare
il bastione del Borgo del Pallone
aprendo la strada verso la città


Le truppe a difesa della cittadella si ritirano e le
divisioni francesi entrano in città.

Panoramica dell'assalto imperiale alle
linee Gallo-Ispane

Torino sotto il fuoco delle
batterie francesi

La pressione Imperiale sulla
destra è costante.

Le tre direttrici d'attacco
dei Gallo-Ispanici.
 

Data realizzazione dello scenario: Ottobre 2006

Ideatore: Andrea Porchera

Regolamento: Prinz Eugen (ver 3.1)

Scala: 6 mm.

Battle report a cura di: Andrea Porchera (testo), Luca Marini, Dario Oliva (foto)